L’amianto è un potente cancerogeno, anche se respirato in piccolissime quantità. La sua pericolosità è dovuta alla sua struttura: l’amianto è un minerale fibroso, costituito da fibre molto piccole (una fibra di amianto è più di 1000 volte più sottile di un capello umano).
Vista la ridottissima dimensione delle fibre, queste possono essere facilmente respirate e riescono a superare tutte le difese presenti nell’organismo umano, fino a penetrare negli alveoli polmonari, nei quali rimangono per sempre (vista la bassissima degradabilità delle fibre). Una volta penetrate nel polmone, le fibre danno origine a delle reazioni da parte dell’organismo, che possono portare all’insorgenza di gravi malattie quali tumori e mesoteliomi.
L’eventuale insorgenza del tumore o del mesotelioma ha tempi di latenza molto lunghi, nell’ordine di 20-30 anni.
Non esiste una soglia di rischio al di sotto della quale la concentrazione di fibre di amianto nell'aria non sia pericolosa: un'esposizione prolungata nel tempo o a elevate quantità, però, aumenta significativamente le probabilità di contrarre le patologie associate. Prima di maneggiare prodotti che contengono amianto è, quindi, indispensabile adottare tutte le idonee misure di protezione personale (per salvaguardare la salute dell’individuo), collettive (per salvaguardare la salute pubblica) e adottare tutte le corrette procedure affinché:
- la manipolazione del materiale avvenga limitando al massimo la dispersione di fibre;
- l’operatore che entra in contatto con il materiale sia idoneamente protetto dalla possibilità di inalare le fibre.
L’amianto è stato largamente utilizzato in Italia fino all’inizio degli anni ’90 (la legge che ne vieta la produzione, l’uso e la commercializzazione è del 1992 e il suo decreto attuativo è del 1994), in tantissimi settori e impieghi, grazie alle sue ottime caratteristiche di isolante termico, acustico e alle sue buone caratteristiche meccaniche, oltre che al suo basso costo. Può, inoltre, essere filato dando origine a tessuti di vario tipo o essere addizionato a prodotti leganti, dando origine, ad esempio, a materiali costituiti da cemento-amianto, gesso con amianto, vinil-amianto ecc. L’amianto può trovarsi in varie forme e viene usualmente classificato in:
- amianto in matrice friabile: si sfalda con la sola pressione delle dita. E' il più pericoloso perché gli oggetti presentano un’alta concentrazione di fibre e hanno una bassa coesione. Si può trovare, ad esempio, in tessuti vari, corde per isolazioni, guaine, cartone amianto, pannelli e coppelle di amianto con gesso, rivestimenti di amianto spruzzato (“floccati di amianto”) ecc.;
- amianto in matrice compatta: si sfalda solo con l’utilizzo di attrezzi meccanici, in seguito ad urti o comunque applicando forze considerevoli. E’ meno pericoloso rispetto al friabile perché presenta una concentrazione di fibre abbastanza ridotta ed è inserito all’interno di una matrice coesa quale cemento o materiali vinilici. Sono comprese in questa tipologia i manufatti in cemento-amianto (il cosiddetto “Eternit”) e i manufatti in vinil-amianto. ATTENZIONE: in seguito al degrado i manufatti in matrice compatta possono risultare talmente rovinati da rientrare nella tipologia dell’amianto in matrice friabile (si sfaldano con la sola pressione delle dita)!
Data la sua elevata pericolosità, la bonifica di materiale contenente amianto è effettuata da aziende specializzate, iscritte alla categoria 10 dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali e da personale adeguatamente formato (corsi di formazione specifici), dotato di idonee attrezzature e soltanto in seguito ad approvazione da parte delle ASL competenti del piano di lavoro in cui vengono specificate tutte le modalità e le procedure con cui verrà effettuata la bonifica in sicurezza dei beni.